Una ricerca, un’esperienza.
Punto di Partenza può sembrare un nome insolito per un monumento. Esso, in realtà, non è solo un lemma. Quello che può sembrare una semplice definizione è stata frutto di una scelta ragionata e sentita per rappresentare ogni “Punto di Partenza” di quei milioni di luoghi che hanno segnato la vita di ogni connazionale emigrato. Il punto da cui si partiva è anche il punto in cui si lasciava sempre qualcosa. Un punto che si era costretti ad abbandonare per andare verso nuovi punti spesso del tutto sconosciuti.
Il progetto nasce nel 1996 quasi per caso, da un’idea di Caroline Di Cocco e di Luigi Di Cocco, entrambi nati a Fontechiari (FR) ed emigrati l’una in Canada l’altro negli Stati Uniti. Loro intenzione era realizzare un’opera che potesse mantenere vivo il ricordo di coloro che erano partiti dal loro paese. Per la precisione si tratta degli emigrati partiti da una zona del paese compresa fra le contrade Cisterna, Panetta e Caponero a partire dal 1900. La scelta della zona fu dettata dal legame affettivo che i promotori del progetto hanno sempre nutrito per il loro luogo di nascita. Può sembrare curioso, ma è allo stesso tempo interessante notare come i nostri emigrati abbiano conservato la memoria di quei piccoli borghi che fanno da cornice ai ricordi della loro infanzia: una strada, poche case, qualche volto.
Iniziammo così a bussare alla porta di chi poteva ricordare i nomi dei conterranei emigrati. Cominciammo ad intervistare gli anziani delle contrade. Le interviste si protrassero per quasi due anni e lo sforzo per verificare e confrontare le notizie raccolte fu notevole. Man Mano che il lavoro procedeva la lista dei nominativi si allungava. Fummo costretti a ricostruire gli alberi genealogici degli emigrati per capire se ci fossero casi di omonimia e per validare le notizie che ci erano state fornite. Confrontammo il materiale con i certificati di emigrazione comunali. Una volta consultate tutte le fonti disponibili interrompemmo il lavoro nella speranza che esso fosse il più possibile completo.
Tutta la ricerca, oltre che interessante, si rivelò utile ai nostri occhi per conoscere una parte di storia che ci era tanto vicina, ma già tanto lontana, cancellata dai suoi stessi eventi e in parte dai suoi stessi protagonisti, che presi dalle difficoltà quotidiane poco avevano lottato contro la lontananza e il passare del tempo. Scoprimmo che molte famiglie erano state divise dall’emigrazione, molti non erano mai rientrati in Italia, molti erano stati dimenticati perché se ne erano perse le tracce. Scoprimmo da chi erano state abitate tutte quelle case vecchie e decadenti che vedevamo lungo la strada passando.
Oggi quella lista fatta di circa trecento nomi è impressa su una stele, perché chiunque passi di lì sappia e ricordi. Ognuno di quei nomi rappresenta una storia e tutti insieme fanno un pezzo di storia fontechiarese, storia italiana. Storie fatte di lavoro, sacrifici, stenti e discriminazioni. Una storia che tramandata alle generazioni future potrà aiutare a non dimenticare l’esperienza di chi ci ha preceduto, per capire l’esperienza di coloro che incontriamo ogni giorno in cerca di una vita migliore.
Francesca Di Legge, Caroline Di Cocco, Ronaldo Di Cocco.